Inquinamento elettromagnetico

La proposta di risoluzione sull’inquinamento elettromagnetico è un primo passo per il contenimento e il monitoraggio dell’incidenza elettromagnetica nella zona di Cesano.

Ma ci vuole chiarezza. Il tono perentorio della risoluzione deve essere in linea con i comportamenti.

Vorrei ricordare che con Deliberazione n.225 del 2000 del Consiglio Comunale di Roma, erano stati varati dei provvedimenti per il contenimento dell’impatto elettromagnetico, infatti nel dispositivo risolutivo al punto 19 risolveva di: “procedere alla istituzione di un sistema di monitoraggio automatico e continuo dei campi elettromagnetici finalizzato alla valutazione del livello di esposizione alla popolazione ai suddetti campi elettromagnetici”.
In più riservava un capitolo di bilancio per l’istallazione delle centraline.

In quella occasione il consiglio del Municipio Roma XX fu l’unico a dare parere negativo a quella delibera, contro i pareri positivi dei Municipi VII, X, XVII e VIII e i pareri favorevoli , con richiesta di modiche dei Municipi IX, V, XVIII e XIX; modiche che sono state tutte accolte dal Consiglio Comunale.

Da allora il Municipio ha scelto sempre un’altra strada per il contenimento dell’elettromagnetismo e questo non ha prodotto esiti positivi per tutto il territorio, in particolar modo per quello di Cesano, tanto più con l’approvazione nel 2003 del Decreto Gasparri che ha fatto si che le antenne di radio telefonia mobile proliferassero in quantità smisurata.

Il suddetto Decreto sancisce che le antenne di radio telefonia mobile, siano opere di interesse nazionale (art.1 comma1 e art.3 comma1), vengano assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria (art.3 comma3), e come se non bastasse nell’art. 3 comma 2 definisce le antenne “compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e realizzabili in ogni parte del territorio comunale, anche in deroga agli strumenti urbanistici e ad ogni altra disposizione di legge o di regolamento”; sottraendo così ai comuni la possibilità di pianificare l’uso del proprio territorio.

La strada che ha imboccato il Municipio Roma XX ha portato alla votazione della delibera n. 864 del 2004 nella quale è stato finanziato per circa 27 mila euro un progetto chiamato PRAEET (piano di riassetto delle emissioni elettromagnetiche territoriale) che aveva la prerogativa di monitorare il nostro territorio.

Di questi risultati il Municipio che ne ha fatto? E’ giusto che i cittadini ne siano a conoscenza.
Per questo motivo nella risoluzione approvata di recente è stato approvato un mio emendamento che, con lo stesso tono perentorio, con il quale ci si rivolge al Comune e alla Regione, si impegna il Presidente a rendere pubblici i risultati del PRAEET.

La questione dell’elettromagnetismo è una questione di tale rilevanza che non può essere liquidata con una risoluzione che non tiene conto del problema sin dai suoi albori. Speriamo che questa volta la strada del XX Municipio sia la strada giusta, magari iniziando a correggere la rotta pubblicando i risultati di un progetto finanziato dallo stesso Municipio, tenendo presente che le amministrazioni locali sono imbavagliate dalla legge nazionale del 30 Giugno 2003 il cosiddetto Decreto Gasparri.

Daniele

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