14 Settembre 2011
Vista l’indifferenza dimostrata dal Sindaco Alemanno che ha respinto la richiesta, insieme al Consigliere comunale Dario Nanni e ad altri militanti del PD, abbiamo esposto, in Piazza del Campidoglio, l’immagine di
Francesco Azzarà.
Roma, ma soprattutto l’amministrazione Capitolina, da sempre sensibile a queste iniziative, non poteva rimanere indifferente al rapimento del nostro connazionale.
Nell’inferno del Sud Darfur l’ impegno umanitario e la cautela non mettono al riparo dalla violenza. E’ passato un mese dal rapimento di Francesco Azzarà, 34 anni, operatore di Emergency a Nyala. La sua prigionia, cominciata il 14 agosto, quando è stato rapito da un gruppo armato sulla strada verso l’ aeroporto della cittadina del Sud Darfur. Francesco Azzarà lavora come logista nel centro pediatrico inaugurato a Nyala un anno fa, uno dei tanti avamposti di Emergency nelle zone del mondo dove in pochi riescono a lavorare. Nyala è il centro più grande del Sud Darfur, la regione del Sudan dove dal 2003 si è scatenata la guerra civile. Francesco, originario di Motta San Giovanni (Reggio Calabria), è alla sua seconda missione come logista del Centro pediatrico di Emergency. Cecilia Strada ha rivelato che l’organizzazione da lei presieduta ha ricevuto una telefonata diretta da Azzarà: ha comunicato di stare bene e di tenere duro pur nelle difficili condizioni di prigionia imposte dai rapitori, appartenenti ad una tribù araba filogovernativa del Darfur.