Dopo tutto il percorso fatto in quest’ultimo anno dal Governo per arrivare al REI (Reddito di Inclusione), la prima misura unica nazionale di contrasto alla povertà, a seguito della sperimentazione del SIA (Sostegno all’Inclusione Attiva) appena terminata, il Comune di Roma, differentemente da tutti gli altri comuni di Italia, ha deciso di non accettare le domande a partire dal 1 dicembre, ma di posticiparne l’inizio a martedì 5 dicembre.
“E’ una misura destinata a famiglie con un reddito Isee inferiore ai 6mila euro, con figli minori o disabili, a donne in gravidanza e disoccupati di età superiore ai 55 anni. Ma non è solo un semplice sussidio mensile, in quanto si propone al cittadino un vero e proprio progetto personalizzato di inclusione, al fine ultimo di ridare dignità alla persona in difficoltà economica. A fronte di questo risultato, la risposta della Capitale è insufficiente sotto più aspetti. Decide, infatti, di posticipare l’inizio, senza una reale motivazione, non pubblicizza la possibilità di accedere al sussidio, attraverso una conferenza stampa o affissione di manifesti per la città, ma cita solo sul sito istituzionale gli orari degli uffici impegnati nella raccolta delle domande, e cosa ancora più grave, non si muove per tempo nel reclutamento di assistenti sociali a cui spettera’ un duro lavoro e complesso. Roma, dal centro alla periferia, è abitata da Romani e Romane in grande difficoltà. Coloro che vengono definiti i ‘nuovi poveri’ e che meritano di essere degnamente aiutati e guidati nei servizi a disposizione. Spetta, quindi, alla Sindaca e all’Assessore alle Politiche Sociali impegnarsi, da subito, per adottare tutte le misure possibili, affinché il REI sia conosciuto e reso noto, in tutti quei luoghi che ospitano e offrono aiuto quotidianamente agli indigenti della nostra città, di anno in anno sempre più povera”.
Così in una nota il capogruppo PD, Daniele Torquati, e la vice-presidente della commissione Politiche Sociali, Agnese Rollo, del Municipio Roma XV.