“Apprendiamo da una nota stampa a firma del Comitato di via Tiberina che, nel corso un’assemblea pubblica, ma non pubblicizzata, alla presenza del Presidente del Municipio XV e di alcuni consiglieri del M5S, sia stato comunicato che la data del 30 giugno non sarà il giorno in cui Roma Capitale chiude Camping River. Anzi, apprendiamo che il 30 giugno é la data in cui si conclude il rapporto tra Roma Capitale e Camping River, ovvero si chiudono le utenze e si interrompono i percorsi di riallocazione – semmai fossero mai iniziati o avessero dato esito positivo – delle famiglie lì residenti. Se questo fosse confermato, siamo di fronte ad una conclamata presa in giro del M5S a cittadini e forze di opposizione. Una bugia, raccontata per mesi, che oggi restituirebbe al territorio un campo semplicemente abusivo. Roma Capitale e il Municipio XV smentiscano. Oppure ammettano non solo il plateale fallimento del fantomatico piano Rom, che nessuna forza di opposizione peraltro ha avuto il piacere di visionare e discutere, e chiedano scusa a tutti quei Comitati e cittadini che hanno riposto fiducia in loro. Nella parola “cambiamento”. Volendo, chiedano scusa anche alle forze di opposizione che, portando la cittadinanza a conoscenza di carte tenute nascoste (come nel caso dell’allocazione dei moduli abitativi a Valle Muricana) e presentando atti dedicati in Consigli richiesti alla luce del sole, hanno da sempre lavorato per garantire trasparenza vera e un effettivo superamento di Camping River. Roma Capitale smentisca. Saremmo di fronte alla più grande bugia mai detta ai cittadini. Parafrasando lo slogan dell’allora candidata Sindaca, bisognerebbe usare la parola “coraggio” per gridare “con quale coraggio”. Veramente, con quale coraggio avete ingannato un territorio?”.
Così in una nota Daniele Torquati, capogruppo in Municipio XV e membro della Segreteria romana e dell’Assemblea nazionale del PD.