PROCESSO RAGGI. TORQUATI (PD): “UDIENZA 21 GIUGNO. ATTENDIAMO CAMPAGNA ELETTORALE SU HONESTÀ”

ROMA – “C’era da aspettarselo, così come sarà bene attendersi una campagna elettorale in nome di quell’ipocrita “honestà” con l”hacca” che solo un Movimento basato sulle fake news poteva coniare. La Sindaca ha avuto l’ok alla domanda di giudizio immediato avanzata dai suoi avvocati difensori. Questo comporterà che salterà l’udienza davanti al Gip del prossimo 9 gennaio e andrà direttamente in dibattimento il 21 giugno, evitando di fatto di rispondere all’accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, già noto come fratello di Raffaele coinvolto in accuse di abuso di ufficio e corruzione. Una scelta, quella del giudizio immediato, che non fa una piega da un punto di vista formale, ma che a livello politico restituisce l’immagine di una Sindaca che non ha avuto e probabilmente non ha elementi per chiudere a sua discolpa questa vicenda già nell’udienza preliminare del 9 gennaio. Evidentemente con questa scelta si è scelto di evitare un giudizio in piena campagna elettorale. Mentire all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) è solo un preambolo di quello che abbiamo ascoltato in questi quasi due anni e di quello che dovremo ascoltare in campagna elettorale, ovvero bugie, propaganda e maratone di letture sulla parola “honestà” con l’”hacca”. Il M5S ha perso una grande occasione: quella di dimostrare le prove dell’infondatezza delle accusa alla sua Sindaca, di non temere il rinvio a giudizio sull’accusa di falso e di uscire a testa alta da questa storia. Preferisce mentire. Ancora una volta. E aspettare l’estate per un processo che, se fosse capitato a chiunque altro, avrebbe provocato polemiche e rivolte popolari. Evidentemente sono cambiati i tempi. Eppure io me li ricordo quando chiedevano le dimissioni del Sindaco Marino per la Panda Rossa, o anche quando leggevano le intercettazioni a Ostia, o anche quando fuori dal Campidoglio gridavano “honestà'”. Come cambiano i tempi. Come cambiano le persone. Come cambia l’etica e la morale di chi oggi addirittura cambia il codice di comportamento del suo Movimento per permettere ai tanto schifati rinviati a giudizio di partecipare come candidati. Il potere è questa cosa. Resto garantista e aspetterò tutti i gradi di giudizio prima di dire che la Sindaca deve dimettersi, ma trovo assurdo che nessuno si indigni e che magari si dia anche la colpa al Pd delle bugie di questa donna e di questo Movimento”.

Così in una nota Daniele Torquati, capogruppo Municipio XV e membro dell’Assemblea Romana e Nazionale del PD.

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